L’Associazione di Alimenti contenenti Flavonoidi con le Statine nella terapia dell’Ipercolesterolemia


E’ ben noto che l’uso delle Statine, abbinate ad un appropriato regime dietetico, rappresentano oggi la soluzione più razionale nella gestione dell’ipercolesterolemia. Sebbene siano ben note clinicamente, le interazioni farmaco-farmaco sul possibile effetto negativo delle statine, riducendone la biodisponibilità, le interazioni farmaco-cibo relative a questi farmaci restano ancora un aspetto comunemente trascurato. In particolare, i flavonoidi potrebbero interferire con la biodisponibilità delle statine attraverso diversi meccanismi, come ad esempio a livello competitivo con il citocromo P450 (CYP), le varie esterasi e trasportatori di membrana (la glicoproteina-P e tutte le proteine trasportatrici coinvolte nei processi di farmaco-resistenza). Poiché i trasportatori di membrana sono caratterizzati da una bassa specificità di substrato, gli alimenti ricchi di flavonoidi potrebbero interferire con la biodisponibilità di tutte le statine e quindi modificare la bontà del regime terapeutico. D’altra parte i flavonoidi sono anche in grado di modulare l’espressione genica di enzimi e di trasportatori, e pertanto un loro uso a lungo termine potrebbe comportare un aumento della clearance delle statine.
Negli esseri umani, le principali interazioni farmaco-cibo sono state clinicamente osservate a riguardo del succo di pompelmo abbinato alle statine, entrambi substrati per il sistema Glicoproteina-P/CYP3A4, sebbene altri succhi di frutta possono influenzare la biodisponibilità anche di quelle statine che non sono metabolizzate dal CYP. Pertanto, è bene valutare il contributo dei flavonoidi associati alle statine poiché se è vero che la loro utilità come agenti naturali nella gestione dell’ipercolesterolemia, associati alle statine potrebbero risultare inadeguate con effetti negativi nella risoluzione terapeutica. Inoltre, non bisogna nemmeno trascurare e sottovalutare gli eventuali effetti collaterali tossici conseguenti al diverso metabolizzazione dei farmaci.
Pertanto, l’anamnesi dei pazienti deve includere le informazioni dettagliate sulle loro abitudini alimentari, suggerendo il monitoraggio terapeutico e l’annotazione di ogni possibile caso di interazione tra la statina prescritta e l’alimentazione corrente del paziente (Current Drug Metabolism, Vol. 18, 12 Issues, 2017).

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